martedì 27 ottobre 2009

Confusione...

[Lui] Io sono P A P A' , P A P A'
(per circa 15 mesi)

[Lui] Chi sono io?

[Creatura]: PAPA

[Lui] Oddio hai sentito? Hai sentito? AMMMMMMOOOOOREEEEEEEEEEEEE di papà!

[Lei]E io chi sono?

[Creatura]:PAPA

[Lui] MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, allora non ha
capito niente!!!!


mercoledì 7 ottobre 2009

Tortine ricotta cioccolato e fichi


La mitica Paoletta di anice&cannella, ha lanciato un bel giochino autunnale al quale ho deciso di partecipare! Lei ci ha dato gli ingredienti e noi dovevamo creare un paitto con la maggiorparte di essi. Siccome sono due settimane che preparo la torta ricotta e pere, ho deciso per una variante un pò particolare!

A me è venuto fuori questo:



Tortine ricotta, cioccolato e fichi

Massa giapponese:
50 gr di albume
30 gr di noci
20 gr di nocciole
50 gr di zucchero


Farcia alla ricotta:
150 gr di ricotta
70 gr di zucchero
125 gr di panna montata


Cremoso al cioccolato e fichi:
2 tuorli
50 gr di cioccolato fondente al 70%
70 gr di panna liquida
2 fogli di gelatina (4 gr)
60 gr di latte fresco
20 gr di zucchero
5-6 cucchiaini di marmellata di fichi
2 cucchiaini di marmellata di fichi per la composizione del dolce


Procedimento:
Montare le chiare di uova con 30 gr di zucchero a neve fermissima: ridurre in farina le noci e le nocciole con il restante zucchero e amalgamare lentamente agli albumi. Prendere dei coppa pasta tondi (10-11) cm di diametro), mettere uno strato di massa giapponese e far cuocere per 20-25 minuti a 180°. Far raffreddare
Per la farcia alla ricotta, mantecare con lo sbattitore la ricotta e lo zucchero e aggiungere la panna montata con movimenti leggeri. Mettere in frigo.
Unire in un pentolino i due tuorli d’uovo, lo zucchero, il latte e la panna e mescolare velocemente. Mettere sul fuoco fino alla rosa (e intanto far ammollare la gelatina), togliere dal fuoco e unire il cioccolato fondente. Girare bene e amalgamare; aggiungere la marmellata di fichi e la gelatina strizzata bene. Mettere nel freezer fino a che non sarà abbastanza solidificata.
Montare il dolce: prendere il coppa pasta, mettere il primo strato di meringa, spalmare un velo sottile di marmellata di fichi, mettere uno strato di farcia alla ricotta, uno di cioccolato, uno di ricotta e in ultimo uno strato di meringa con il solito velo di marmellata verso la farcia. Mettere in congelatore almeno due ore.


sabato 3 ottobre 2009

Uno splendido Giveaway

..e via, infiliamoci nel turbine dei GiveAway :D
Queto proposto da Mammafelice è bellissimo. L'unico problema sarà, se dovessimo vincere, chi di noi si prende il gioco? :P
Ecco qui per tutti.
il Giveaway Giochi Creativi


e grazie a Vitadagemella che lo ha segnalato :)

venerdì 2 ottobre 2009

Il vento nella testa



Mi viene in mente Il dott. House che potrebbe definire il mio ‘vento nella testa’ come una malattia rara e prescrivere uno dei suoi esami invasivi… ma per me è solo un segno distintivo, un neo, un colore di capelli, un gesto caratterizzante, sono io.

Da piccola ero convinta di poter parlare con il vento, le fronde degli alberi che scorgevo dalla finestra facevano da tramite tra me ed il vento ed ondeggiavano rispondendo ‘sì’ o ‘no’ alle mie domande.

Il vento parla tante lingue, c’è vento gelido di New York a dicembre che ti colpisce come una lama di ghiaccio, c’è quello umido di Londra che porta con sé la pioggerella che ti bagna il viso, c’è quello caldo e secco dell’Africa che ti fa sentire un pollo che arrostisce in un forno ventilato e c’è quello di casa mia, che porta l’odore del lago e del susseguirsi delle stagioni.

Porto con me il vento in tutte le sue forme, come un souvenir dei posti che ho visitato ed una foto delle persone che ho conosciuto. Il vento porta con sé i profumi delle stagioni, l’odore delle persone, i suoni della vita che ti circonda. Una passeggiata a cavallo con l’animale nervoso perché c’è vento, ma non ne è infastidito, magari ne è distratto perché anche lui lo sente parlare…

Crescendo ho imparato a gestire il rapporto con il vento, una sciarpa al collo, un cappello in testa, ma sempre a testa alta e con il viso proteso verso di lui, per non perdermi nessuna delle cose che il vento vuole dirmi.

Poi si diventa mamma. E le mie amiche lo sanno…ci teniamo per mano in questa avventura.

Tutto si stravolge, sono inondata di amore, di preoccupazione, di paura di sbagliare ed allora eccole che arrivano, le millemila voci di persone che elargiscono consigli non richiesti invadono tutto ed io non ritrovo più il ‘mio’ vento, ma trovo un soffio ostile dal quale dover difendere mia figlia: ‘non portarla fuori, c’è vento’…’coprila, che c’è vento’…’’sto ventaccio!’.

Ma io voglio che Emma ne senta il profumo, ne ascolti i suoni, voglio che anche lei riesca a parlare con il vento, che abbia anche lei un suo rapporto speciale con lui.

Essere mamma significa sì proteggere i nostri cuccioli, ma dai veri pericoli. Ed i veri pericoli sono le millemila voci che ti tolgono il fiato, i pareri non richiesti di chiunque che si materializzano in un pesante cappotto che ti fa ingobbire ed abbassare la testa, senza avere più la forza di protenderla verso il vento, verso il bello della vita.

Ma lui mi parla ancora, forse solo nella mia testa e mi sussurra che verrà il momento in cui abbraccerà Emma, le farà il solletico giocando con lei e le farà annusare gli odori delle stagioni ed i suoni della vita intorno a lei.

Basta solo dire ‘SHHHHHH!!! Zitti tutti, c’è il vento che parla!’

Anna, la mamma di Emma

giovedì 1 ottobre 2009

il centro del mondo

Quando la mattina arrivo al capolinea della metro per andare a lavoro, normalmente ho già fatto un sacco di cose: sveglia alle 5:30. Latte a Ginevra, colazione a Flavio, cambio dell’una e controllo configurazione zainetto dell’altro. Uscita ore 6:45 per andare al nido e lasciare la piccola, poi viaggetto per arrivare al parcheggio della metro. E quando finalmente chiudo la macchina (verso le 7:45)..ahhhh..comincia la MIA giornata! Mp3 alle orecchie e musica, come sottofondo alla vita quotidiana. Nell’ultimo mese comincio i passi verso i tornelli con la canzone che Ligabue suonava all’Arena di Verona con l’orchestra: il centro del mondo. Inizio con violini, crescendo di intensità e via con le chitarre elettriche! Praticamente cammino con quel ritmo, mentre la musica inonda il mondo.
Mi piace quella canzone perché mi dice che è ora di cominciare, sapendo che per me il centro del mondo sono i miei bimbi (anche il maritino ovviamente..ma a lui dedico altre canzoni!). Certe frasi descrivono bene quello che due cosetti, uno di 4 e l’altra di 1 anno riescono a fare. Si prendono “il mio tempo, il mio spazio, il mio meglio”..e con gioia, sono felice che sia così. Anche quando passo dei brutti momenti, iniziano i violini e so che devo cercare di dare il massimo perché ci sono loro.
Eccomi qui: Maria Grazia, meglio Mary, 33 anni, sposata da 5 anni (dopo fidanzamento di 9), ingegnere in Telecomunicazioni, tecnico al ministero della Difesa e soprattutto, Mamma. Inutile dire che i primi anni di un bambino sono “intensi” e che poi passa…perché tanto non passa: si aggiungono solo altre cose.
E quando controllo la posta una delle prime cose che faccio è aprirmi il post delle Agostine, perché lì, a dispetto del tempo che non c’è e della distanza enorme, trovo le notizie delle mie amiche, conosciute in gravidanza e trasformate in persone di cui non posso proprio fare a meno. Non sono mai sola perché ci sono loro. In genere ci scriviamo a secondo dei tempi e delle possibilità di ognuna. Io scrivo soprattutto la mattina e la sera. Così chiudo la giornata con i racconti della vita che vivono.
E il giorno dopo si ricomincia. Chiudo la macchina e il suono dei violini comincia.

Mary

Spettinate



Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, e ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità.
Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo...Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano...

• Fare l'amore, spettina.
• Ridere a crepapelle, spettina.
• Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
• Toglierti i vestiti, spettina.
• Baciare la persona che ami, spettina.
• Giocare, spettina.
• Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
• Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili...

Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati...
Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire...

Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria!
Forse dovrei seguire le istruzioni però... quando mi ordineranno di essere felice?
Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella... la persona più bella che possa essere!
L 'unica cosa che veramente importa è che quando mi guardo allo specchio, vedo la donna che devo essere.

Perciò, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:
Abbandonati
Mangia le cose più buone
Bacia
Abbraccia
Balla
Innamorati
Rilassati
Viaggia
Salta
Vai a dormire tardi
Alzati presto
Corri
Vola
Canta
Fatti bella
Mettiti comoda
Ammira il paesaggio
Goditela e...
soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!

Il peggio che può succederti è che, sorridendo di fronte allo specchio, tu...
debba pettinarti di nuovo!

(autore sconosciuto, dedicata a tutte)

martedì 29 settembre 2009

Chi siamo

Eccoci qui!
Forse... beh sicuramente questa è una prova, ma vediamo cosa ci riesce di fare.
Siamo un gruppo di mamme, coi bimbi nati all'incirca nello stesso periodo. Come dice il titolo del blog: luglio e agosto 2008.
Ci siamo conociute su un forum e tra noi è nata una splendida amicizia che ci accompagna ancora oggi.
Continuiamo a frequentare MAD, che è il nostro forum, ma qui proviamo a aprirci uno spazio per raccontare i disatri dei nostri piccoli mostri, quello che ci capita e un pò di noi, per condividerlo magari con altre mamme.